La situazione demografica italiana secondo le indagini Istat non mostra un’inversione di tendenza: la natalità è sempre più bassa e la popolazione diminuisce di 124mila unità rispetto all’anno precedente e di oltre 400mila rispetto a quattro anni prima. La diminuzione delle nascite non è tuttavia l’unica motivazione di questo declino della popolazione: molti italiani infatti decidono di emigrare all’estero, aggravando sempre più il dato relativo alla popolazione.
Sfortunatamente, la Sicilia non si dimostra in controtendenza e fa registrare un forte calo di residenti rispetto agli anni precedenti. La popolazione siciliana al 31 dicembre 2018 ha raggiunto la quota di 4.999.891 residenti, quindi al di sotto dei 5 milioni di abitanti che invece erano stati superati solo cinque anni fa.
Le cause principali sono, come per il resto dell’Italia, la denatalità e l’emigrazione. Per quanto riguarda la prima, in Sicilia il tasso di mortalità ha superato abbondantemente quello di natalità, con il risultato che da dieci anni a questa parte la regione più grande d’Italia assiste più a funerali che a nascite. In merito all’emigrazione, il Sud si rivela sempre più una delle zone italiane in cui i residenti optano per l’abbandono della propria terra in cerca di fortuna nel resto d’Italia o all’estero. Sono infatti 100mila i siciliani che da cinque anni a questa parte sono emigrati.
Dato rilevante, gli immigrati non risolvono la diminuzione della popolazione: gli stranieri residenti in Sicilia sono poco più di 200mila e, sebbene siano in aumento rispetto all’anno precedente, la Sicilia rimane una delle regioni con minore popolazione straniera. Tuttavia, i nati da immigrati sono sei su cento e quindi contribuiscono a risollevare il dato di natalità regionale.
La tendenza di bassa natalità e alta emigrazione riguarda in ogni caso la maggior parte dell’Italia, ad eccezione della provincia autonoma di Bolzano, l’unica nella quale si registra un tasso di natalità superiore a quello di mortalità. Un dato che infonde speranza e mitiga il record negativo per le nascite in Italia, il più basso dai tempi del raggiungimento dell’Unità nazionale.